Comunicare il diritto con il Legal Design

Nell’attuale contesto digitale il giurista, l’interprete del diritto, è chiamato a rivedere il proprio modo di approcciarsi al linguaggio giuridico e di comunicare il diritto in un’ottica “clientocentrica”, tramite l’uso di nuovi strumenti, come ad esempio il Legal Design.

Il proposito ultimo è mettere al centro della comunicazione giuridica il cliente, quale destinatario del messaggio, scritto con un linguaggio semplice e chiaro, al fine di evitare qualsiasi incomprensione di interpretazione e applicazione della norma.

Oggi, anche la stessa normativa impone la redazione di atti giuridici in cui le informazioni siano chiare, sintetiche e comprensibili (art.35 e art.48, Codice del Consumo):

  • adottando un linguaggio che sia «trasparente, intelligibile e facilmente accessibile» (art.12,c.1, GDPR);
  • integrato da «icone standardizzate» (art.12, c.7, GDPR), applicabile, ad esempio, all’informativa privacy.

Sono proprio le “icone”, come elemento visuale, uno degli strumenti utilizzati dal Legal Design, allo scopo di dare al messaggio di contenuto giuridico un efficace valore comunicativo.

Ma cos’è il Legal Design? In che modo possiamo combinare il diritto con il design e la tecnologia?

Cos’è il Legal Design?

Rappresenta un diverso e nuovo approccio al diritto che, tramite specifici strumenti (parole e immagini), permette di progettare e realizzare “prodotti a contenuto giuridico” che siano:

  • accurati e fedeli alla normativa dal punto di vista tecnico-giuridico;
  • di immediata fruizione dal punto di vista comunicativo;
  • accessibili e inclusivi, affinché tutti i destinatari possano usufruirne, indipendentemente dalla propria esperienza culturale, e sentirsi parte integrante del processo comunicativo.

L’obiettivo è di “riprogettare il diritto”, e quindi l’informazione giuridica, tramite la combinazione di:

  • elementi verbali,
  • elementi visuali (icone, grafici, mappe concettuali o direttamente infografiche),

in risposta alle esigenze di conoscenza e comprensione del contenuto giuridico dei destinatari, per risolvere un problema.

Si assume quindi il proposito di trovare una soluzione alla complessità dei testi giuridici, come sentenze, contratti, informativa privacy, policy aziendale, leggi – secondo un approccio multidisciplinare – introducendo forme comunicative innovative.

Un nuovo approccio al diritto

Il Legal Design, infatti, si propone di costruire nuovi processi di comunicazione e semplificazione del linguaggio giuridico che si allontanino:

  • dal “legalese”;
  • dagli eccessivi tecnicismi;
  • dalla smisurata lunghezza delle frasi;

che rendono difficile la comprensione di un testo giuridico, talvolta anche per gli stessi addetti ai lavori.

Semplificare, non significa inaridire il concetto giuridico, ma significa:

  • offrire maggiore chiarezza e accessibilità al messaggio che tale concetto vuole trasmettere;
  • valorizzare il contenuto giuridico, non sminuendo in credibilità e in reputazione;
  • fidelizzare il cliente.

E se, sempre in un’ottica di semplificazione e migliore fruizione del messaggio, accostiamo al testo anche un’immagine che sia chiarificatrice della parte scritta – o anche in sostituzione della stessa- faremo di certo un passo in avanti verso il cliente/fruitore.

Processo creativo e user experience

Il Legal Design, come processo creativo che integra al linguaggio scritto quello visuale, è decisamente lo strumento più efficace per:

  • incuriosire l’utente finale;
  • stimolarlo alla lettura, interpretazione e riflessione del testo giuridico;
  • accompagnarlo nell’acquisizione dell’informazione giuridica e all’azione consapevole.

Inoltre, per definire un progetto di Legal Design in tutte le sue fasi, è essenziale che tutti gli attori abbiano un obiettivo comune: porre al centro l’esperienza dell’utente finale, ossia del diretto fruitore del messaggio giuridico.

A partire dal giurista che scrive i contenuti giuridici – con competenze in scrittura argomentativa e in diritto – che valuta con attenzione le parole, la loro capacità evocativa e conoscitiva, in funzione della loro collocazione in un contenuto legale e dei rispettivi destinatari.

Così come ogni altro attore del processo creativo, il designer, l’informatico, lo psicologo, in quanto la progettazione del Legal Design comprende:

1)     tecniche di programmazione e di grafica

per una comprensibile ed efficace rappresentazione concettuale ed estetica dell’informazione giuridica.

2)     competenze di analisi cognitiva

per lo studio dell’utente finale, dei suoi bisogni, obiettivi, comportamenti, aspirazioni, interessi, stile di vita, al fine di individuare la giusta categoria a cui destinare lo specifico progetto di Legal Design.

Progettare il diritto con il Legal Design

Ogni documento di Legal Design deve essere adeguatamente pensato, strutturato, razionalizzato, e quindi progettato, tramite il metodo deldesign thinking”.

Esso permette di risolvere problemi complessi, utilizzando un approccio creativo, focalizzato appunto sullo studio dell’utente finale.

La perfetta combinazione di elementi verbali con quelli visuali – in vista di una riduzione anche del testo scritto – è funzionale allo scopo per cui è stata concepita, permettendo così di potenziare la comunicabilità del messaggio giuridico.

Perché usare il Legal Design?

Una migliore razionalizzazione e semplificazione del contenuto giuridico, tramite lo strumento del Legal Design, va oltre il concetto stesso di semplificazione del diritto.

L’applicazione su atti giudiziari, informative, procedure aziendali, contratti, codici etici, infatti, favorisce la conoscenza e comprensione della normativa a tutti i destinatari a cui si rivolge, a tutela dei propri diritti.

Ma non solo, l’obiettivo di mettere l’utente al centro della propria attività, adeguando la comunicazione giuridica, di fatto migliora la relazione di fiducia e credibilità tra i soggetti interessati (cliente/avvocato; impresa/dipendente; venditore/consumatore), anche in un’ottica di vantaggio competitivo.