Si è aperto il nuovo anno scolastico: accessibilità e inclusione scolastica, sono le parole chiave a tutela dei diritti di tutti gli alunni e, in particolare, degli studenti con disabilità?
Il diritto ad un’inclusione scolastica, sociale e educativa per tutti, soprattutto in età scolare, deve essere un “mantra” per l’intera comunità, tale da garantire la tutela dei diritti di ogni alunno e un pari accesso alle strutture scolastiche e al materiale didattico.
Nonostante le promesse e i buoni propositi di fine anno scolastico, sono ancora tante, nelle diverse scuole, le richieste vacanti di insegnanti di sostegno per gli alunni con problemi cognitivi e motori.
Quindi ci si domanda cosa è stato fatto per:
- migliorare il contesto scolastico a livello organizzativo, strutturale e didattico (edifici a norma, assunzione di personale docente di sostegno);
- colmare le mancanze, sia in termini di inclusività (didattica inclusiva) che di tutela dei diritti dei minori (disabilità, cyberbullismo, discriminazione, abusi).
Le istituzioni dovrebbero essere le prime a rivedere il proprio approccio di intervento:
- attuando politiche di inclusione e sensibilizzazione;
- progettando ambienti strutturali e di apprendimento immediatamente fruibili da tutti (disabili e non);
al fine di rimuovere le barriere architettoniche, quelle culturali e digitali.
La “cultura della disabilità”
E’ importante promuovere la “cultura della disabilità” che escluda qualsiasi pregiudizio e racchiuda in sé la vera e profonda sensibilità umana, che consideri le esigenze e i diritti di ogni minore disabile, andando oltre le barriere culturali.
I bambini e ragazzi disabili, infatti, hanno i medesimi diritti degli altri, anche se i loro bisogni possono essere differenti, ma questo non deve essere motivo di discriminazione e di violazione di questi diritti.
Deve essere loro garantita la piena inclusione nella comunità:
- nel rispetto della loro dignità umana;
- nella valorizzazione delle loro capacità e abilità;
affinché la disabilità non sia vista come un ostacolo ma come un’apertura alla consapevolezza, alla conoscenza di qualcuno che è “diverso” da me, ma che è migliore di me.
L’obiettivo è mettere al centro l’individuo in quanto persona, con le sue fragilità e difficoltà fisiche, cognitive e motorie, assicurando il diritto alla partecipazione alla vita sociale e culturale, senza discriminazioni.
In caso di minori, e ancora di più di minori disabili, le istituzioni devono operare non solo verso una semplice integrazione scolastica, ma anche una piena ed efficace inclusione in tutti gli ambiti della loro vita quotidiana, comprese le attività extra-scolastiche.
Ma quali sono i diritti che devono essere garantiti ai minori con disabilità?
I diritti dei minori con disabilità
Il minore disabile non va visto solo nella sua particolare condizione clinica di “persona disabile”, ma come bambino o ragazzo che ha diritto, come gli altri, di:
- essere parte di una comunità;
- scegliere, in base alle proprie attitudini e capacità, un proprio percorso di vita, incluso quello scolastico, come tutti, in condizioni di pari opportunità, e quindi con idonei strumenti a sostegno.
Ogni minore con disabilità ha il diritto altresì di poter giocare, studiare, fare sport, compiere le proprie scelte, condividere pensieri ed emozioni, in risposta alle sue esigenze di bambino o ragazzo, pur nelle difficoltà della disabilità.
Le norme che ci aiutano a dare un supporto ai minori con disabilità le troviamo nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, focalizzate sulla tutela dei minori, includendo di fatto il diritto all’istruzione.
Il diritto all’istruzione
Deve essere garantito ad ogni bambino e adolescente, per permettere loro di poter sviluppare le proprie capacità e abilità, e la propria personalità, e per aprirgli la strada al mondo degli adulti.
Un attenzione in più però deve essere portata nei confronti dei bambini e adolescenti disabili, verso i quali è essenziale personalizzare e adattare il metodo didattico e di apprendimento.
Accessibilità e inclusione scolastica
Per garantire pari opportunità ad ogni minore disabile, è necessario rimuovere qualsiasi “ostacolo” fisico, mentale e strutturale, che possa discriminarlo nella sua crescita e frenare il suo diritto ad una piena inclusione e accessibilità ad ogni opportunità scolastica e educativa.
Maggiore è il livello di gravità della disabilità, più difficile è garantire l’accessibilità agli spazi scolastici, al materiale didattico e quindi ad un’adeguata istruzione, se mancano i supporti tecnologici e didattici che sono un indispensabile ausilio per l’apprendimento.
Diventa essenziale mettere in atto una didattica inclusiva, anche interattiva, che coinvolga tutti gli alunni, secondo una dinamica di uguaglianza e pari opportunità.
Progettare quindi percorsi personalizzati per i bambini e adolescenti con difficoltà cognitive, fisiche e relazionali.
La didattica inclusiva è uno strumento essenziale frutto della collaborazione efficace di insegnanti, genitori e educatori.
Il fine è sviluppare e potenziare l’apprendimento, anche di tutti i bambini e ragazzi con disabilità, creando un ambiente sereno, inclusivo, per assicurare a tutti il diritto di imparare.
Il proposito comune è, pur percorrendo sentieri differenti, raggiungere gli stessi obiettivi, per valorizzare il proprio potenziale, ognuno con i propri tempi.