Il contesto in cui viviamo, tra vita virtuale e vita reale, tra la tecnologia e le nostre esigenze di individui in continua trasformazione, a discapito della nostra libertà di scelta.
Individui che hanno costruito una modalità di vissuto quasi apatica, veloce, di “isolamento”. Nella quale però iniziano a sentirsi stretti, a provare emozioni discordanti sulla propria “dipendenza digitale”.
Stanchezza digitale
Desiderio di essere presenti nel web ma stanchezza di esserlo.
Aspirazione nel ritrovare i propri spazi “umani” ma contestuale uso, quasi maniacale, degli spazi “digitali”.
Volontà di riappropriarsi della propria libertà personale, perché non sia illusoria ma vera. Dove la capacità di scelta non sia influenzata in toto dalla tecnologia e da tutto ciò che è virtuale.
Conoscere la tecnologia
Non permettiamo di farci sopraffare dalla tecnologia senza conoscerla, senza capirla, convinti che non ci sia alcun rischio nel viverla.
Non lasciamoci trasportare da tutto ciò che è tecnologico e digitale, con il rischio di confonderci, senza porre dei limiti ad esso.
Senza riflettere, senza muovere il nostro pensiero curioso e creativo verso un’idonea consapevolezza della tecnologia, verso una “tecno-consapevolezza”, affinché dall’“isolamento digitale” si ritorni ad una “empatia sociale”.
Dare spazio al pensiero creativo
Infatti “percorrere le strade accidentate del pensare è impegnativo, richiede una certa dose di coraggio, la capacità di fare spazio a tutte le idee e di focalizzarsi sulle cose importanti anche quando sono scomode o presentate come tali, la volontà di andare controcorrente sperimentando creatività e capacità innovativa, incuranti di quello che pensa la maggioranza della gente”.
Come “coltivare la capacità di riflettere criticamente, esercitare la propria libertà di scelta, per quanto essa sia percepita come illusoria, condizionata e limitata, è un modo creativo per prepararsi ad affrontare i rischi, sempre troppo sottaciuti e mai analizzati a fondo, della rivoluzione tecnologica, applicando semplici strumenti del pensare”.
Su questo tema vi invito a leggere un interessante e-book scritto da Carlo Mazzucchelli:
Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta
Lo trovate anche in formato cartaceo