Telemedicina, gestione assistenziale, rapporto medico/paziente parole chiave che hanno preso vita in questa situazione di emergenza sanitaria.
Un’emergenza sanitaria che ha colpito duramente le persone più fragili, che, di fatto, hanno subito la carenza di assistenza e il distanziamento forzato dalle strutture ospedaliere.
La mancanza di una cura continuativa e di un’assistenza domiciliare a anziani, disabili, malati cronici e malati oncologici è una situazione gravosa per la loro stessa salute e per la gestione della loro vita quotidiana.
Malattie croniche e disabilità: continuità nella cura assistenziale
Il confinamento dovuto al Coronavirus, la chiusura della maggior parte delle strutture ospedaliere – adibite esclusivamente ad una gestione Covid-19 – ha messo le persone più fragili e deboli, più esposti al virus, nella condizione di dover rinunciare anche al loro diritto di continuità assistenziale e di cura, necessarie per la loro salute.
Visite specialistiche ed esami annullati, visite di controllo oncologiche e operazioni rinviate a data da destinarsi, visite domiciliari ridotte all’emergenza, tutto questo ha portato i pazienti allo sconforto e ad uno stato di abbandono, ansia e stress non indifferente.
Quindi quale momento più adatto, se non quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, per accelerare i tempi nell’implementazione di strumenti già in uso per digitalizzare il processo medico-sanitario e di assistenza al paziente.
Anche nella complessità assistenziale di alcune categorie di pazienti, quali ad esempio quelli affetti da Alzheimer, o da sindrome di down, o da SLA.
Garanzie a tutela del paziente
Forte è la consapevolezza che oggi diventa più che mai necessario, per persone affette da queste patologie, per i malati cronici, per persone anziane, autosufficienti o meno, garantire loro:
- una tutela continuativa a prescindere;
- una maggiore sicurezza di vita all’interno della propria casa, qualora non vi sia una struttura di cura alle spalle;
- una migliore qualità della vita supportata da strumenti innovativi;
- un buon benessere psicologico, per migliorare anche quello fisico.
Perciò è diventata improrogabile l’esigenza di affidarsi a strumenti come la “telemedicina”, ai fini di un monitoraggio costante del paziente, senza che si debba richiedere alcun tipo di ospedalizzazione.
La telemedicina rappresenta quindi lo strumento ideale, utile a fornire una diagnosi e a formulare una terapia adeguata e personalizzata a cura del paziente.
La Telemedicina: innovazione tecnologica e centralità del paziente
La telemedicina è uno strumento di innovazione tecnologica, nato già da tempo, che, tramite l’uso di tecnologie informatiche e di comunicazione, permette lo scambio di informazioni in ambito medico-sanitario a distanza.
L’obiettivo è mettere le basi per un’ampia e consapevole cultura digitale anche nel mondo medico-sanitario, in cui medici e operatori sanitari siano in grado di interagire con i pazienti anche “a distanza”.
Con la telemedicina quindi, da una parte, si riduce oltremodo il relativo distanziamento territoriale e le barriere in termini di tempo e costi per accedere alle cure e alle prestazioni sanitarie.
Dall’altra, cambiando i presupposti di visita e assistenza, si genera un nuovo rapporto tra personale sanitario e paziente.
Telemedicina: forme e applicazioni
L’implementazione della telemedicina assume un diverso approccio di gestione dei servizi e delle prestazioni medico-sanitarie, aumentando i benefici e migliorando la sicurezza, accessibilità, equità e velocità nella diagnosi e nell’elaborazione del piano terapeutico del paziente.
Le diverse forme di applicazione della telemedicina.
Telemonitoraggio
Il telemonitoraggio, tipico per anziani, per pazienti con patologie croniche, cardiovascolari, diabetiche, per i quali è necessario
- un continuo controllo dei parametri vitali (frequenza cardiaca e respiratoria, pressione, glicemia)
- unito alle abitudini comportamentali (sonno, alimentazione)
per formulare la corretta terapia da assumere.
Con questa modalità il paziente, tramite l’ausilio di cartelle elettroniche, servizi online di consultazione referti e l’utilizzo dei cosiddetti “dispositivi indossabili” (“wearable device”) – quali ad esempio gli smartwatch – viene monitorato quotidianamente a distanza.
I dati acquisiti vengono trasmessi in tempo reale ad una centrale di monitoraggio che li elabora e li interpreta.
In caso il sistema riscontri la presenza di un dato alterato, si attiva un allarme che viene immediatamente sottoposta all’attenzione del personale sanitario specializzato.
Qualora si valuti un peggioramento dello stato di salute del paziente, il dato allarmato viene esposto all’attenzione del personale medico, che, in base alla situazione clinica, può decidere di effettuare un teleconsulto con il paziente o, in caso di reale gravità, intervenire tempestivamente sul posto.
Tramite il telemonitoraggio quindi è possibile creare una cartella digitale personalizzata del paziente, con accesso da remoto.
L’archivio digitale dello stato di salute dei pazienti permette una personalizzazione anche del range di allarme, in caso di alterazione dei parametri vitali, al fine di adattare la terapia in funzione degli esiti clinici.
Teleassistenza
La teleassistenza, modalità atta a integrare l’assistenza domiciliare di persone anziane che vengono assistite attraverso uno specifico dispositivo collegato ad un centro servizi.
Questo permette un’assistenza da remoto, gestendo eventuali allarmi, servizi di emergenza e chiamate a supporto del paziente.
Teleriabilitazione
La teleriabilitazione, modalità efficace per permettere la riabilitazione a distanza in un ambiente facilmente accessibile, come può essere la propria casa.
Applicabile ai pazienti con patologie neurodegenerative, patologie croniche, non autosufficienti, che necessitano di riabilitazione quotidiana ma non possono spostarsi con facilità.
Questa modalità garantirebbe certamente un efficace piano di cura riabilitativa giornaliera.
Telemedicina: centralità del paziente
Dalle diverse applicazioni di telemedicina, si riconosce il ruolo centrale del paziente in tutto il processo di assistenza sanitaria e di cura a distanza.
Tramite l’interazione con medici e operatori sanitari, il paziente diventa di fatto parte attiva nel monitoraggio del suo stato di salute, prendendo così nel tempo coscienza della propria malattia.
Questo primo approccio di telemedicina di uso quotidiano sta certamente ridefinendo il rapporto tra medico/paziente e il rapporto uomo/macchina.
Infatti, è importante che le macchine mantengano l’esclusivo ruolo di acquisizione, elaborazione e trasmissione dei dati, mentre l’aspetto emotivo, razionale e umano, rimane di fatto nelle mani del personale sanitario che, tramite queste, interagisce con i pazienti.
Il paziente
Il paziente, attraverso gli strumenti della telemedicina, è, in un certo senso, in grado di dare voce alle proprie sofferenze e condizioni di salute senza attese interminabili, e di interagire con il proprio medico, il quale può valutare, in tempo reale, con competenza e professionalità il suo stato clinico.
Il medico
In un contesto di medicina a distanza, è fondamentale ancora di più che il medico, l’operatore sanitario sia dotato di una profonda capacità di ascolto e sia capace di trasmettere una forte empatia con il paziente.
Il medico deve diventare per il paziente quella figura a cui poter affidare la propria vita con sicurezza e fiducia, ma in che modo?
Aumentando la conoscenza e trasferendo tutti gli elementi e le indicazioni necessarie per una corretta valutazione diagnostica e personalizzazione delle cure (terapeutiche e riabilitative).
La telemedicina permette così un monitoraggio costante del paziente, consentendogli di stare nel proprio ambiente familiare, senza inutili ospedalizzazioni.
Oltre ad una tracciatura essenziale dei dati, con tempi di ricovero più brevi in caso di aggravamento delle sue condizioni cliniche.
Inoltre, proprio per la tecnologia avanzata, l’uso di App di telemonitoraggio e di teleassistenza, la medicina a distanza garantisce una continuità di diagnosi, assistenza e cure per chiunque ne abbia bisogno.
Questo nuovo approccio può assicurare alla famiglia un costante aggiornamento sulle condizioni cliniche, sulla terapia adottata e sulle cure riabilitative prescritte a beneficio del proprio caro.
La telemedicina quindi offre dei servizi personalizzati per ogni paziente, stabiliti in base alla sua storia clinica, ai suoi comportamenti e alle sue abitudini di vita quotidiana, ma con il medesimo obiettivo: migliorare la qualità della vita.
La nuova frontiera della telemedicina
Quindi la telemedicina, in adeguamento al contesto sociale, tecnologico e sanitario, rappresenta una nuova frontiera per il personale medico-sanitario.
Ma soprattutto per tutte le persone che necessitano di assistenza e cura, di un supporto e controllo terapeutico, di una consulenza medica, di soccorso, al fine di ottenere:
- maggior tempo per se stessi, evitando tempi morti di trasferimento e attese;
- migliore qualità della salute;
- tracciatura di tutti i dati (in conformità alla privacy);
- un miglioramento dei risultati clinici e dei follow-up;
- una razionalizzazione dei servizi e delle prestazioni erogate;
- una riduzione dei costi sia in termini di spostamenti che di costi assistenziali;
- una riduzione dei tempi di elaborazione delle diagnosi e di accesso alle cure;
- un miglioramento di gestione dell’assistenza sanitaria in termini di prevenzione e monitoraggio clinico e terapeutico.
Passi verso il futuro
Purtroppo, in Italia non si può parlare di una semplice e uniforme applicazione della telemedicina, in quanto essa, al momento, assume forme ancora settoriali.
Questo proprio a motivo del forte divario digitale esistente a livello di strutture, processi organizzativi e tecnologici e di sensibilizzazione formativa e informativa su queste importanti soluzioni digitali.
I primi passi fatti durante questa pandemia sono stati una buona base di partenza, ma il cammino verso un’uniformità e uguaglianza di assistenza e cura tramite la telemedicina a livello nazionale è di fatto ancora lungo.
Quanto fatto finora ha condotto a risultati positivi sia per il personale sanitario che per i pazienti.
Indubbiamente, risolvendo le criticità in termini tecnologici, normativi e di tutela del paziente, il proposito non è di certo tornare indietro ma proseguire con fiducia e consapevolezza in questa direzione.